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La lezione inascoltata del coronavirus

I conti della pandemia

19 maggio 2020

La stampa italiana - e non solo- e i dibattititi politici sono pieni da giorni e giorni di conti sulla pandemia del Covid-19; quanto è costata, quanto costerà rimettere in moto le attività lavorative, che tipo di sostegni andranno a famiglie e imprese, che tipo e che quantità di finanziamenti potranno essere impegnati. Si tratta come è ovvio di temi rilevanti, sui quali ci stiamo giustamente interrogando tutti. Tuttavia Sosta e Ripresa vuole provare a suggerire un altro tipo di conti, in linea con quanto pubblicato in questi mesi.

Gliene dà l'occasione l'intervento del Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, che ha aperto la 73ª assemblea generale dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) tenuta per la prima volta nella storia in video conferenza tra i rappresentanti di tutti i Paesi che aderiscono a tale agenzia dell'Onu. Riguardo alla pandemia, Guterres ha detto che nella risposta internazionale, sebbene non siano mancati esempi di solidarietà, c'è stata «pochissima unità». Non c'è stata cioè la capacitò politica di apprendere la lezione fornita alla comunità mondiale da un viirus microscopico che «ci ha messo in ginocchio, condizionando tutti gli aspetti delle nostre società». E se non c'è stata è tempo di di apprenderla: «Il covid-19 deve essere una sveglia. Non c’è stata molta unità nella risposta al virus e adesso stiamo pagando un prezzo alto; ci vuole uno sforzo unitario per aiutare adesso i Paesi più fragili».

Tra gli argomenti in discussione all'assemblea dell'Oms, che si concluderà oggi, c'è la proposta di risoluzione presentata dall'Unione europea che chiede al direttore dell'agenzia, Tedros Adhanom Ghebreyesus, di iniziare «al primo momento opportuno un processo graduale di valutazione imparziale, indipendente e comprensiva» della risposta internazionale alla pandemia, delle misure e della tempistica dell’Oms. La mozione non menziona specificamente la Cina o la città di Wuhan, dove si ritiene che sia iniziata l’emergenza. Si esorta la comunità sanitaria globale «a identificare la fonte zoonotica del virus e l’introduzione nella popolazione umana, incluso il possibile ruolo di ospiti intermedi, anche attraverso sforzi come missioni sul campo scientifiche e collaborative». La portavoce dell’Ue per gli Affari esteri, Virginie Battu-Henriksson, ha dichiarato che l’Ue «mira a raggiungere un ampio consenso per l’inchiesta. Naturalmente abbiamo bisogno di avere il supporto di tutti i principali attori, e la Cina è uno di essi».

Il direttore di Sosta e Ripresa ha seguito nella sua purtroppo pluridecennale esperienza professionale troppi confronti internazionali per non poter dire ai lettori di questa testata che le parole chiave della bozza dell'Ue sono "al primo momento opportuno". E infatti il presidente cinese, Xi Jinping, che ha preso la parola subito dopo Guterres, prima ha sottolineato che «la Cina ha agito con trasparenza e rapidità, fornendo tutte le informazioni in tempo utile e aiutando con tutti i mezzi i Paesi che ne avevano bisogno» e subito dopo ha aggiunto che «ci vorrà un’indagine esaustiva sul covid-19 basata sulla scienza ed eseguita con professionalità, ma solo quando lemergenza sarà sotto controllo». E semmai il concetto della tempistica non fosse abbastanza chiaro, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Zhao Lijian ha ribadito che «La stragrande maggioranza dei Paesi su scala globale crede che la pandemia non sia ancora finita» e quindi occorre aspettare, concentrando invece gli sforzi sulla lotta contro il virus. In ogni caso, la Cina «stanzierà due miliardi di dollari in aiuti internazionali nei prossimi due anni» per la risposta al Covid-19 e per lo sviluppo economico e sociale dei Paesi colpiti.

Nel frattempo lasceranno il tempo che trovano - e magari saranno un tema della campagna elettorale per le presidenziali statunitensi di novembre, le varie teorie complottistiche sul virus creato in laboratorio - cinese o occidentale a seconda delle convinzioni di chi le sostiene - per colpire i rivali nella corsa all'egemonia globale.

L'assemblea dell'Oms non è ancora conclusa al momento in cui scrive, ma il direttore di Sosta e Ripresa ritiene di poter anticipare che la mozione dell'Ue sarà approvata. Poi, forse, ci sarà modo per cambiare tipo di matematica e per riflettere un po' sui conti più importanti che l'umanità e le sue istituzioni devono fare.