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L'epidemia pretesto di nuove ingiustizie

L'epidemia pretesto di nuove ingiustizie - Pierluigi Natalia

 

Il virus

disumano

 

13 naggio 2020

 C'è una tendenza abbastanza diffusa a parlare dei virus, compreso il Covid-19, che notoriamente non sono organismi viventi (i batteri invece si) in termini che meglio a questi si adatterebbero. Con un po' di quella arroganza che accompagna sempre chiunque possa ascriversi più o meno alla categoria degli intellettuali, per quanti sforzi faccia per correggersi, il direttore di Sosta e Ripresa la trova una cosa stupida e fuorviante. Ma oggi si adegua e parla di un virus disumano. Ma non è il Covid-19. È la ricerca ossessiva del nemico che si riscontra in tante posizioi politiche xenofobe o peggio come una specie di riflesso condizionato pavloniano (dal nome, per quel paio di lettori che lo ignorassero, del medico e fisiologo russo Ivan Petrovič Pavlov (1849-1936), che studiò appunto i riflessi condizionati - e condizionabili - nel comportamento animale e ne ricavò una teoria applicabile anche agli esseri umani). Se ne è avuto un esempio in questi giorni: una giovane viene liberata dopo un anno e mezzo di sequestro, torna a casa con indosso uno hijāb, lo scialle che in molti Pesi del mondo usano le donne per coprire la testa, dichiara di essersi convertita all'islam e subito parte il linciaggio, non solo mediatico, se un deputato leghista la definisce "neo-terrorista" alla Camera dei deputati, cioè un posto in cui la Costituzione dovrebbe avere un peso (Art. 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali).

Perché per chi è colpito da quel virus il musulmano "deve" essere il nemico. E così il nero, il giallo, il diverso a qualunque titolo, negli ultimi anni in particolare l'immigrato. E non vale solo per quei politici, come quel deputato leghista, che questa loro patologia usano consapevolmente per i propri scopi di consenso e quindi di potere. Vale per un sacco di gente, compresi molti cattolici praticanti o che comunque si dichiarano tali.

L'editoriale di qualche giorno fa sul decreto legislativo in discussionne per far superare all'Italia i danni della pandemia, trattava del corto respiro politico che sembrava emergere riguardo alla modesta sanatoria per i migranti irregolari già presenti in Italia. Ora è il Segretario generale delle Nazioni Unite a chiamare in causa quei Paesi, Italia in testa ma non solo, che favoriscono sequestri, turture e uccisioni, fornendo mezzi e sostegno al governo di Tripoli perché possa intercettare in mare e riportare in Libia quei profughi dalla guerra o dalla fane costretti a passarvi per cercare di arrivare in Europa. In un dossier presentato al Consiglio di sicurezza e già acquisito dalla Corte penale internazionale dell'Aja, Guterres mette sotto accusa quanti perseverano in questi comportamenti indegni, dai ministeri di Tripoli coinvolti nel traffico di esseriumani e che gestiscono quei lager in cui si perpetrano stupri, violenze e uccisioni, fino appunto a quei governi che con accordi palesi o segreti cooperano con Tripoli per garantirsi quei respingimenti che il diritto internazionale proibisce. C'è un dato del lungo, particolareggiato e documentato dossier di Guterres che dovrebbe far riflettere: dal 15 gennaio al 5 maggio 2020 le motovedette del governo di Tripoli, quelle che gli ha fornito soprattutto l'Italia, hanno «intercettato in mare 3.115 tra migranti e rifugiati» e li hanno riportati in Libia. Ma ora solo «1400 sono detenuti nelle prigioni sotto il controllo del ministero dell’Interno». Su che fine abbiano fatto gli altri si possono fare solo ipotesi. E nessuna è rassicurante.

Anche Sosta e Ripresa potrebbe per una volta cambiare stile e linea e mettere tra parentisi quella "ispirazione cattolica" che dichiara nella testata e scrivere che l'Italia è colpita da un virus "invasivo", "terribile", "spietato", "feroce", "straziante", "mortale" e chi più ne ha più ne metta. Ma il suo direttore è un po' testardo e aggiunge che ai confini del Paese e anche dentro dilaga un altro virus disumano. Senza virgolette.