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Ancora rinviata la conferenza internazionale

Ancora rinviata la conferenza internazionale - Pierluigi Natalia

  

Di pace in Siria

  

non si parla

  

6 ottobre 2013

Slitta ancora la Conferenza internazionale di pace sulla Siria, la cosiddetta Ginevra 2. Ieri è stata infatti cancellata la data del 23 e 24 novembre, indicata da più parti nelle ultime settimane. L’annuncio è venuto nella stessa Ginevra, dove  l’inviato per la Siria dell’Onu e della Lega araba, Lakhdar Brahimi, ha incontrato  i vice ministri degli Esteri russi,  Mikhail Bogdanov e Gennady Gatilov, e il vice segretario di Stato americano, Wendy Sherman. La riunione era stata convocata appunto per  capire se c’erano le condizioni per confermare la conferenza. L’esito, peraltro, era ormai previsto da molti osservatori. Lo stesso Brahimi aveva detto che senza un’opposizione siriana credibile al tavolo delle trattative la conferenza non avrebbe senso.
Come noto,  gli oppositori al Governo del presidente Bashar Al Assad sono divisi e frammentati in gruppi che ormai si combattono tra loro, oltre a fronteggiare le forze governative.
Damasco aveva ribadito disponibilità a partecipare alla conferenza senza  limiti o  condizioni, ma ritiene irricevibile quella  dell’abbandono del potere da parte di Assad, posta dalla Coalizione nazionale siriana, principale interlocutrice  di alcuni Paesi stranieri. Poche ore prima dell’avvio dei colloqui di Brahimi a Ginevra, lo aveva ribadito chiaramente il ministro siriano dell’Informazione, Omran Al Zohbi, contestando affermazioni in questo senso del suo omologo saudita Saud Al Faysal, dopo che anche il segretario di Stato americano, John Kerry,  aveva confermato che un mutamento di Governo a Damasco resta comunque un obiettivo degli Stati Uniti.
Ahmad Jarba, presidente della  Coalizione nazionale siriana, ha anche affermato che va escluso dalla conferenza l’Iran, principale alleato di Damasco nella regione. Il coinvolgimento di Teheran è invece ritenuto necessario dalla Russia e dall’Onu, promotrici della conferenza insieme con gli Stati Uniti.
Per il momento, comunque, è stata annullata solo la data, senza peraltro fissarne altre, ma lo stesso Brahimi ha detto che si spera ancora di poter tenere la conferenza entro l’anno. L’inviato dell’Onu e della Lega araba  ha specificato che incontrerà di nuovo i rappresentanti russi e statunitensi   il 25 novembre, dopo i colloqui tra i gruppi dell’opposizione siriana in programma il 9 e il 22 novembre, «nella speranza di poter formare una delegazione» che rappresenti   l’opposizione in modo appunto credibile.